La costituzione dell’Archivio Arcivescovile di Bologna risale al 1573, quando il card. Gabriele Paleotti (1566-1597) fece costruire all’interno del palazzo arcivescovile un’ampia sede per l’archivio episcopale. In esso confluirono gli archivi prodotti dal capitolo, dalla mensa vescovile e dalla curia e tutta quella documentazione curiale – costituita da ordinazioni, collazioni, visite pastorali e decreti di vario genere – che da quel momento, per disposizione del Paleotti, cessò di essere conservata tra gli atti ordinari dei notai. L’attuale denominazione dell’Archivio risale all’episcopato del card. Carlo Oppizzoni (1802-1855), che riorganizzò la diocesi dopo le confische napoleoniche. Egli dotò l’Archivio di una nuova sede, sempre all’interno del palazzo arcivescovile, e vi raccolse i fondi degli enti ecclesiastici, delle corporazioni e dei capitoli che necessitavano di prove documentarie per la loro ricostituzione. Il card. Oppizzoni vi fece inoltre confluire tutti quegli archivi di ambito diocesano, non di rado con documenti molto antichi, che avevano in gran parte perso interesse per un uso a fini prettamente amministrativi, ma che cominciavano ad acquistare un importante valore sotto il profilo storico culturale. Infine, il card. Oppizzoni fornì l’Archivio di personale stabile che operò alacremente nel riordinamento e nell’inventariazione di una parte consistente della documentazione. Nel 1899 il card. Domenico Svampa (1894-1907) diede nuovo impulso alla gestione dell’Archivio, disponendone l’apertura al pubblico e incaricando il can. Luigi Breventani di sovraintendervi. Dal 1929 al 1950, sotto l’episcopato del card. Giovanni Battista Nasalli Rocca (1922-1952), la gestione dell’Archivio fu affidata a don Augusto Macchiavelli, che si occupò del riordinamento e dell’inventariazione di alcuni dei principali fondi, dotandoli inoltre di numerosi e dettagliati strumenti di corredo. Dopo un decennio di quasi totale inattività, nel 1961 l’Archivio venne trasferito nella sede attuale, con il deposito a torre metallica, ricavata nell’ala nord-ovest del palazzo arcivescovile. A partire da questa data e fino al 2012 la conduzione dell’Archivio fu affidata al dott. Mario Fanti, che assunse la carica di sovrintendente onorario continuando l’opera di inventariazione già impostata dal suo predecessore e acquisendo nuovi fondi. Dal 2013 è responsabile dell’Archivio il dott. don Riccardo Pane, sotto la guida del quale si è favorito l’accesso degli studiosi, con orari di apertura più prolungati, sono stati avviati importanti processi di aggiornamento e di trattamento digitale della documentazione, dotando l’Archivio della necessaria strumentazione. Nel corso del tempo, all’Archivio Arcivescovile si sono aggregati anche numerosi altri fondi, provenienti sia da soggetti ecclesiastici, sia da privati.
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