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Collaborazioni

Collaboriamo con istituti e progetti per la valorizzazione del patrimonio manoscritto. Lavoriamo con il Centro RAM, Fragmentarium, BeWeB, TNA di Resilience, Lodovico, l’Epistolario De Gasperi e la Rete Archivi del Presente per ricerca, catalogazione e digitalizzazione.

Università di Bologna – centro RAM

Il centro RAM (Ricerche e Analisi Manoscritti) si occupa di manoscritti, documenti e, più in generale, di tutto ciò che riguarda le fonti manoscritte e la cultura grafica, con l’intento di promuovere lo studio e la ricerca scientifica nell’ambito della paleografia, della diplomatica e delle scienze del libro e del documento, di valorizzare lo straordinario patrimonio manoscritto occidentale tramite specifiche attività divulgative e formative e inoltre di mettere a disposizione di un ampio pubblico l’esperienza scientifica maturata in ambito universitario. Il centro organizza percorsi didattici rivolti alle scuole di ogni ordine e grado, volti a valorizzare e promuovere la conoscenza della civiltà scrittoria nelle varie epoche. Dal 2015 il centro e l’archivio portano avanti il progetto “Catalogazione, studio e valorizzazione delle pergamene di riuso conservate presso l’Archivio Arcivescovile di Bologna”.

Fragmentarium

Per frammenti di riuso si intendono tutti quei lacerti, ritagli o fogli interi, generalmente di pergamena, provenienti da antichi codici o documenti che per qualche ragione sono stati scartati e poi riutilizzati come materiale povero di rilegatura.
Lo studio dei frammenti di riuso può portare alla luce testi inediti o tramandati da pochissime testimonianze, può permettere la riscoperta di miniature o di documenti sconosciuti. Proprio per queste ragioni negli ultimi anni sempre più studiosi e ricercatori si sono interessati a questo genere di testimonianze, con uno sguardo rivolto non solo allo studio del singolo frammento rinvenuto, ma ad interi corpora di lacerti di pergamena, spesso con l’obiettivo di ricostruire porzioni di manoscritti a partire dai frammenti superstiti, o biblioteche andate perdute.

In archivio sono presenti centinaia di frammenti, molto spesso ancora in situ, ossia non distaccati dalla loro sede di riuso: pertanto è stata avviata una convenzione tra l’archivio e il centro RAM (Ricerche e Analisi Manoscritti) dell’Università di Bologna, volta allo svolgimento di un programma di censimento sistematico, catalogazione e valorizzazione dei frammenti dell’archivio. Sulla base del progetto “Catalogazione, studio e valorizzazione delle pergamene di riuso conservato presso l’Archivio Arcivescovile di Bologna”, già dal 2015 sono iniziati i lavori di tesi e tirocini in questo ambito.
Finora sono stati censiti tredici fondi archivistici, dai quali sono emersi circa mille frammenti di pergamena, molti provenienti da codici liturgici medievali, ma anche letterari, filosofici, medici, oppure documentari, i quali ricoprono un arco temporale che va dall’XI al XVIII secolo. L’obiettivo è arrivare, nei prossimi anni, ad una mappatura completa del patrimonio costituito dai frammenti di riuso custoditi dall’archivio.
Sulla scorta di questa campagna di censimento, è stata avviata anche la catalogazione digitale online di alcuni frammenti dell’archivio nel più recente e importante database di frammenti manoscritti nel panorama di ricerca internazionale: Fragmentarium.

Beweb

BeWeB – Beni ecclesiastici in web, è la vetrina che rende visibile il lavoro di censimento sistematico del patrimonio storico e artistico, architettonico, archivistico e librario portato avanti dalle diocesi italiane e dagli istituti culturali ecclesiastici sui beni di loro proprietà. Dal 2014 l’archivio è presente su questo importante portale, promosso e sviluppato dalla Conferenza Episcopale Italiana, e continua a implementare regolarmente le proprie collezioni digitali online.

Istituto per la Storia della Chiesa di Bologna

L’Istituto per la Storia della Chiesa di Bologna (ISCBO) è stato costituito nel 1986 al fine di promuovere, favorire e coordinare studi e ricerche concernenti la realtà ecclesiale con particolare riferimento all’Archidiocesi di Bologna. Dal 2021 l’archivio ha intensificato le proprie collaborazioni con l’ISCBO, soprattutto promuovendo progetti di ricerca condivisi.

TNA

L’infrastruttura europea di ricerca interdisciplinare per lo studio delle religioni Resilience ha attivato il programma Transnational Access (TNA) con lo scopo di facilitare l’accesso a fonti, risorse, competenze e servizi per i ricercatori che si occupano di storia delle religioni. Il programma garantisce ai candidati accesso diretto e privilegiato alle raccolte di manoscritti, libri, documenti e materiali degli enti e istituti aderenti, attraverso soggiorni di studio intensivi. Dal 2023 l’archivio è disponibile a ospitare studiosi e ricercatori nell’ambito di TNA.

Lodovico

Ispirato al celebre erudito modenese Ludovico Antonio Muratori, Lodovico è una piattaforma interattiva, aperta e trasversale che raccoglie il patrimonio storico manoscritto e fotografico in forma digitalizzata, di archivi e biblioteche, con un’apertura al patrimonio museale. Tramite l’adozione di standard di metadatazione condivisi, Lodovico è una piattaforma multi-tenant, cioè predisposta per ospitare patrimoni di diversi istituti culturali, mantenendoli distinti informaticamente ma interoperabili e comunicanti tra loro. Dal 2022 l’archivio aderisce a questa importante iniziativa con alcune raccolte appositamente selezionate.

Epistolario De Gasperi

Dal 2022 l’archivio partecipa all’Edizione Nazionale dell’Epistolario Alcide De Gasperi, un grande progetto pluriennale di ricerca, raccolta, digitalizzazione e pubblicazione di un corpus di lettere in un’edizione documentale digitale, un grande archivio virtuale open access e di facile consultazione dedicato al celebre statista trentino.

Rete Archivi del presente

Dal 2024 l’archivio partecipa alla Rete archivi del presente, un’esperienza nata dall’iniziativa di alcuni archivi bolognesi interessati a uscire dalla atomicità del loro operare per avviare tra studiosi, archivisti e “militanti” della memoria dei diversi Istituti archivistici nuove forme di collaborazione. Una Rete sorta in via informale aggregandosi attorno a singoli progetti nella convinzione della necessità di rendere i patrimoni culturali accessibili attraverso eventi culturali, mostre, dibattiti.